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Il babà del Maestro Sabatino Sirica

Questo dolce lo avevo preparato qualche giorno fa, in occasione dell'onomastico di mia suocera. Lo pubblico in ritardo perchè dopo gli avvenimenti di ieri, il terribile terremoto che ha colpito il Centro Italia, non avevo proprio voglia di scrivere e di parlare di dolci.
Io ho vissuto il terremoto dell'80, avevo solo un anno e mezzo eppure, anche se nessuno ci crede, io ricordo quella sera, quelle scene mi sono rimaste impresse dentro....il rumore, la gente che correva, la notte passata fuori...io ero piccola ma quell'evento è impresso nella mia mente, unico ricordo di quegli anni.
Oggi, come in tanti momenti di tristezza, ritorno a scrivere qui perché ognuno di noi in questi momenti deve comunque aggrapparsi a qualcosa ed io, dopo la mia famiglia, mi ritrovo nei miei dolci.
Veniamo al babà, uno dei dolci tradizionali della mia regione, uno dei dolci di cui ho più paura in assoluto perché la lavorazione, la fase di lievitazione e soprattutto la giusta dose di bagna da usare sono sempre stati un punto interrogativo per me.
Poi, dopo averlo visto realizzare direttamente dal Maestro Sabatino Sirica durante il corso di pasticceria al Gambero Rosso, ho iniziato ad avere ancora di più un timore reverenziale nei confronti di questo dolce.
Quando Gigi mi ha chiesto di prepararlo per sua mamma ho tentennato un pochino ma poi mi sono buttata. La ricetta è del Maestro Sirica e, con un po' di pazienza, ho realizzato un dolce che è stato davvero un successo inaspettato!



INGREDIENTI

500 g di farina manitoba
150 g di burro
650 g di uova
12 g di sale
20 g di lievito (io ne ho usati 15 g)
50 g di zucchero

Per la bagna

1 lt di acqua
500 g di zucchero
30 g di rhum
buccia di limone (mia aggiunta personale)


PROCEDIMENTO

Mettere in planetaria la farina, il sale e una parte delle uova. Impastare con il gancio. Aggiungere il lievito sbriciolato e lo zucchero. Quando l'impasto è ben incordato iniziare ad aggiungere gradualmente le uova, poco per volta, aspettando ogni volta che l'impasto si stacchi dalle pareti della planetaria. Infine aggiungere il burro sempre poco per volta. Quando l'impasto è pronto coprire la ciotola con la pellicola trasparente e attendere circa un'ora o comunque fino a quando sarà raddoppiato di volume.
A questo punto inserire l'impasto negli appositi stampi, arrivando fino ad 1/3 del recipiente e ricoprire con pellicola trasparente. Con la dose indicata ho realizzato un babà grande in un stampo da 28 cm e 10 babà medi.
Aspettare che l'impasto lieviti fino ad arrivare al bordo  dello stampo. Infornare a 180°C per circa 25-30 minuti finché il babà sarà ben colorito e avrà formato una crosticina dura. Estrarre dallo stampo e far raffreddare.
Intanto preparare la bagna mettendo  a bollire l'acqua con lo zucchero e la buccia di limone. Aspettare che lo sciroppo si raffreddi fino alla temperatura di 40°C, eliminare la buccia di limone e aggiungere il rhum. Ovviamente si può aumentare o diminuire la dose di alcool a proprio gusto.
Inzuppare bene il dolce. Lucidare eventualmente con gelatina neutra e guarnire a piacere...io con panna e fragoline di bosco.


E' vero, non è semplicissimo, ma non è neanche impossibile...nel mio caso era più la paura di fallire e di non avere il dolce per la cena che altro. Come già detto, con un pochino di pazienza ed attenzione il dolce riesce perfettamente.
Io ho usato meno lievito perché le temperature estive facilitano la lievitazione ma in inverno conviene usare la dose riportata in ricetta.
Sul web si trovano numerosi video che riprendono il Maestro Sirica mentre prepara  il suo babà, ogni volta che li guardo resto incantata dalla sua bravura e dalla velocità con cui forma le piccole paste.



E questi sono i babà più piccoli che ho bagnato con bagna analcolica per i bambini e per chi non gradisce il rhum...




Plum Kuchen: torta di susine sottosopra

Su un sito che mi piace molto, ilcavolettodibruxelles, ho trovato questa ricetta che mi ha incuriosito sia per il titolo, sia per il fatto che tra gli ingredienti compare il lievito di birra e non il lievito chimico...quindi ricorda un po' un lievitato, la mia seconda passione dopo il cake design.
Ora tutto ciò si unisce al fatto che questo è periodo di susine e che nel giardino di mio padre c'è una superproduzione di questo frutto. Risultato: frigo e cucina invase e quindi in qualche modo andranno pur consumate e io approfitto per sperimentare nuove ricette.




INGREDIENTI

Farina 00 240 g (io ne ho aggiunto altri 60 g perchè l'impasto risultava troppo morbido)
Zucchero 200 g
Burro 140 g
Yogurt greco 125 g
1 uovo
buccia di limone
1 cucchiaino di estratto di vaniglia naturale
25 g di lievito di birra (io ne ho usati 20 g)
60 ml di acqua a temperatura ambiente
1 pizzico di sale
7-8 susine mature ma non troppo

PROCEDIMENTO
Sciogliere il lievito in acqua. Nella planetaria inserire la farina, 150 g di zucchero, lo yogurt, l'uovo, gli aromi e il sale. Impastare e versare il lievito sciolto in acqua. Impastare ancora fino ad ottenere un composto denso. A questo punto aggiungere il burro e impastare bene. Mettere il composto a lievitare per circa un'ora. Foderare una teglia rettangolare con carta forno e cospargere con lo zucchero e il burro rimasti (io ho aggiunto anche un po' di cannella). Tagliare ogni susina in 8 spicchi e ricoprire tutto il fondo della teglia. Versare l'impasto in modo da ricoprire tutte le susine. Lasciar lievitare ancora per un'altra ora coprendo bene la teglia.
Infornare in forno preriscaldato a 180°C per circa 40 minuti o finché l'impasto risulta ben dorato. Estrarre dal  forno, far raffreddare per 10-15 minuti e capovolgere la torta.




E' una via di mezzo tra una focaccia e una brioche e le susine ci stanno davvero bene. Morbidissima da provare ancora tiepida o il giorno dopo per la colazione, in questo caso però va conservata in frigo.
L'unico problema che ho avuto è stato con l'impasto troppo morbido che mi ha costretta ad usare più farina, questo può dipendere dalla consistenza dello yogurt. Non ho mai provato l'originale, dovrebbe essere un dolce tedesco, ma questa versione è buonissima!!!
E poi i colori sono davvero fantastici...molto estivi...


Purple bread....il pane viola

A volte basta un'immagine in rete per convincermi che quella cosa la devo provare assolutamente e così è stato per questo pane davvero particolare.
Prima c'era il pane nero, al carbone vegetale, tanto acclamato e poi dichiarato fuorilegge...a dire la verità non mi ha mai ispirato più di tanto. Anche a vederlo nelle vetrine non mi è mai venuta voglia né di acquistarlo e né di provare a prepararlo. Sarà che a me piacciono i colori e il pane nero mi faceva un pochino tristezza.
Questo invece no, questo mi ha colpita subito...in realtà sul sito dove ho visto la foto non c'era la ricetta ma solo un articolo sulle sue proprietà benefiche dovute alla presenza di antocianine.
Così ne ho parlato con mio marito e abbiamo deciso di fare una prova utilizzando come colorante naturale l'acqua di cottura del riso venere!!!



INGREDIENTI

250 g di farina manitoba
250 g di farina 0
320 g di acqua di cottura del riso nero venere
8 g di sale
2 g di lievito di birra fresco

PROCEDIMENTO

Impastare in planetaria tutti gli ingredienti, aggiungendo il sale alla fine. Lavorare fino ad ottenere una buona maglia glutinica. Far lievitare l'impasto fino al raddoppio. Dare la forma desiderata e rimettere a lievitare. Cuocere a 200°C per i primi 10 minuti, poi abbassare la temperatura a 180°C e cuocere per altri 45-50 minuti.







A parte il colore, anche il sapore è molto particolare perchè si sente distintamente l'aroma del riso nero. Mentre scrivo penso che magari la prossima volta posso inserire anche una parte di farina di riso nero per accentuarne ancora di più sapore e colore.


Panini all'olio

Da qualche settimana Carlo deve portare all'asilo una merendina sana secondo una tabella settimanale e per 2 giorni ci sono panino con prosciutto cotto e panino con olio e parmigiano (ma noi mettiamo solo olio perchè lui il parmigiano proprio non lo riesce a  mangiare!!!).
Quindi ho pensato di preparare a casa i panini usando la ricetta del Maestro Enrico Zambardino che è stato il mio insegnante durante il corso al Gambero Rosso per il modulo di panificazione.
Il risultato è questo...


Panini all'olio per Carlo e Chiara e panini all'olio con semi di papavero e semi si sesamo per noi!!!


INGREDIENTI

1 Kg di farina di media forza
550 g di acqua
20 g di sale
4 g di lievito di birra secco
35 g di olio extravergine di oliva

PROCEDIMENTO

Impastare tutti gli ingredienti nella planetaria fino a formare una buona maglia glutinica. Mettere a lievitare fino al raddoppio. Formare dei panini da 150 g (ma forse sono un pochino grandi....la prossima volta li faccio da 80-100 g al massimo). Lasciarli lievitare ben coperti. Bagnare la superficie con acqua e, se si vuole,  cospargerla con i semini (papavero, sesamo, etc.). Infornare a 240°C (umidità al 60%...se si dispone di un forno con questa funzione) per circa 15 minuti.


Carlo ha gradito molto il suo panino con prosciutto e anche quello con sale  e olio....menomale!!!

Colazione a letto: capresine e panini olio e basilico

Dopo aver vinto il Crazy Taste di Marzo con la ricetta delle barrette ai cereali, arancia e fave di cacao, questo mese ho avuto la possibilità di entrare nello staff di Cakes Lab e di testare una ricetta del libro di Aprile Colazione a letto di Andrea Golino. Libro molto carino organizzato in 24 menù per 2 tutti studiati per la colazione...meglio ancora se a letto!
All'inizio ero indecisa su quale ricetta testare ma poi ho visto questa, intitolata Semplicità Mediterranea e non ho saputo resistere: panini all'olio extravergine di oliva da servire con crema inglese e capresine....quindi un lievitato e un dolce tipico della mia regione, non potevo che testare questa ricetta!

Veniamo alle varie preparazioni....

CAPRESINE

INGREDIENTI

125 g di zucchero
125 g di burro morbido
125 g di mandorle
125 g di cioccolato fondente
60 g di tuorli
90 g di albumi

PROCEDIMENTO

Tritare grossolanamente le mandorle. Sciogliere il cioccolato a bagnomaria o al microonde. Ammorbidire il burro in microonde per 30 secondi, montarlo e  aggiungerlo al cioccolato fuso. Montare i tuorli con 100 g di zucchero e incorporarli al composto di burro e cioccolato, mescolando delicatamente con una spatola. Incorporare poi la farina di mandorle. Montare gli albumi con i restanti 25 g di zucchero e "alleggerire" il composto principale, mescolando dal basso verso l'alto. Versare in stampini monoporzione e cuocere in forno a 180°C per 18 minuti.


PANINI ALL'OLIO

INGREDIENTI

250 g di farina manitoba
130 g di latte
3 g di lievito di birra fresco
50 g di zucchero
50 g di olio extravergine d'oliva
6 g di sale
1 cucchiaio di malto d'orzo
Tuorlo-latte per spennellare

PROCEDIMENTO

Sciogliere il lievito nel latte a temperatura ambiente. Impastare a mano o in planetaria la farina, lo zucchero, il latte e il malto. Unire l'olio e continuare ad impastare. Poi aggiungere il sale e un po' d'acqua se l'impasto dovesse risultare troppo duro. Lasciar lievitare per 5-6 ore. Formare dei panini tutti della stessa misura. Disporli su una teglia con carta forno. Spennellare con tuorlo e latte e far lievitare un'altra ora coperti da pellicola. Infornare a 200°C per 10 minuti e poi abbassare a 180° C per altri 5 minuti.



CREMA INGLESE ALL'OLIO

INGREDIENTI

50 g di olio extravergine Coratina di Bari
100 g di latte
100 g di panna
30 g di zucchero
40 g di tuorli freschi

PROCEDIMENTO

Portare a bollore latte e panna in un pentolino. Mischiare, senza montare, tuorli e zucchero. Aggiungere poco a poco panna e latte e rimettere sul fuoco. Cuocere come si suol dire "a nastro" fino a 84°C; la crema deve velare il cucchiaio. Incorporare l'olio e raffreddare rapidamente.
Per la decorazione friggere delle foglie di basilico, lavate ed asciugate e poggiarle su carta da cucina.



In conclusione posso dire che le capresine sono davvero ottime, leggermente rustiche per le mandorle tagliate grossolanamente ma morbide e umide proprio come deve essere il dolce della tradizione campana. 
Anche la crema inglese mi ha stupita, è venuta davvero bene. L'autore consiglia di tagliare la calotta dei panini e di inserire un po' di crema usando un sifone. Non avendo a disposizione questo strumento l'ho servita direttamente nelle ciotoline, ma anche così è deliziosa.
Invece i panini all'olio sono stati una vera delusione...l'impasto contiene probabilmente troppo olio e, nonostante, ho quasi raddoppiato i tempi di lievitazione, alla fine non sono cresciuti come mi aspettavo...sono rimasti piccoli e gommosi...peccato!




Facendo una media la colazione testata si merita questa faccina:




Grazie a tutte voi del Cakes Lab!!! E' stata una bellissima esperienza per me!!!

Brioche con uova sode....i piccilli!!!

Quando ero piccola il sabato prima di Pasqua veniva sempre a casa mia nonna, la mamma di mamma, e mi preparava due tipi di brioche: le treccine e quelle tonde con al centro l'uovo sodo. Se penso alla Pasqua penso a quel profumo, alla mia curiosità nell'osservarla mentre le preparava, alla meraviglia che mi faceva restare davanti al forno in attesa che lievitassero...
....senza le brioche per me non può essere Pasqua! Quindi, nonostante febbre, otite e raffreddore che ormai girano per casa da circa 3 settimane, mi sono messa all'opera e ho preparato l'impasto delle brioche con pasta madre e ho realizzato le brioche di Pasqua con l'uovo al centro. La nonna li chiamava "piccilli" ma non so se è un nome inventato da lei o fa parte della tradizione napoletana.


Nella sua versione le uova venivano messe crude e si cuocevano direttamente in forno, ma io ho preferito prima farle sode, per stare più tranquilla.



E questa è la mia colazione di domani mattina...à
Buona Pasqua a tutti e che sia davvero una Pasqua di serenità per la mia famiglia e per tutte le persone che mi circondano.


Fette biscottate con pasta madre

Nonostante siano passati diversi mesi da quando è arrivato a casa e, nonostante rimanga per lunghi periodi nel mio frigo, il mio lievito madre è ancora vivo!!! Lo uso sempre per preparare le brioche per i miei figli e ora anche le fette biscottate per la mia colazione.
Questa volta mi sono venute davvero bene, dorate e fragranti, perfettamente lievitate...ormai ho detto addio a quelle comprate!



INGREDIENTI

200 g di farina manitoba
270 g di farina 0
115 g di acqua
115 g di latte fresco intero
150 g di lievito madre (pronto dopo 3 rinfreschi e rinfrescato con farina manitoba)
75 g di zucchero
5 g di sale
7 g di malto d'orzo
28 g di olio extravergine di oliva


PROCEDIMENTO

Prendere il lievito madre dopo 3 ore dall'ultimo rinfresco, spezzettare e mettere in planetaria insieme alla farina, il malto, lo zucchero, l'acqua e il latte tiepido. Impastare con il gancio finché l'impasto prende corda. Aggiungere l'olio in due volte e il sale. Lavorare fino ad ottenere un impasto liscio e mettere a lievitare coprendo la ciotola della planetaria con pellicola.
Io l'ho preparato di sera e l'ho lasciato in frigo per tutta la notte, al mattino l'ho tolto dal frigo e l'ho messo a lievitare.
Una volta lievitato, stendere l'impasto molto sottile (5 mm) creando un rettangolo. Arrotolare molto stretto rispetto al lato lungo in modo da formare un salame di pasta. Tagliarlo in due parti e mettere i due rotoli in stampi da plum cake imburrati. Coprire con pellicola e far lievitare per circa 4 ore, o comunque finchè l'impasto arriva al bordo dello stampo. Cuocere a 160°C per 40/50 minuti fino a completa doratura. Sfornare e lasciar raffreddare su gratella per un'intera notte.
Il giorno successivo tagliare a fette spesse meno di un centimetro e sistemare in teglie ricoperte di carta forno. Cuocere a 140°C per 30 minuti girandole a metà cottura.
Conservare ben chiuse in un sacchetto per alimenti.


Sembra difficile ma in realtà non lo è, basta prendere un pochino di dimestichezza con il lievito madre e il gioco è fatto.
Ovviamente si possono fare tantissime varianti, come ad esempio aggiungere orzo, farro o riso soffiato, basterà spargere i chicchi sul rettangolo di pasta prima di arrotolarlo.
Oppure scorzette di arancia o limone candito...o si può variegare l'impasto al cacao, orzo o caffè. In quest'ultimo caso si preleva un terzo dell'impasto, vi si aggiunge il caffè, l'orzo o il cacao sciolto in poca acqua e si impasta bene. Si fanno lievitare gli impasti separatamente e poi si stendono sottili e si sovrappongono prima di formare il rotolo.






Croissant leggeri senza uova di Leonardo di Carlo

La ricetta è di Leonardo di Carlo, tratta dal libro Tradizione in Evoluzione, dove ci sono tantissime varianti di croissant  dolci con pasta lievitata.
Buoni sono buoni...leggeri un pochino meno!!! Ma, d'altra parte, sempre. di croissant stiamo parlando!!! Lui li definisce leggeri perchè, a differenza di altre ricette, il burro viene usato solo per sfogliare e non è presente nell'impasto.


INGREDIENTI

500 g di farina W 300-350 (io ho usato 80% di farina manitoba e 20% di farina normale)
10 g di lievito di birra
70 g di zucchero semolato
1 bacca di vaniglia
250 g di acqua
9 g di sale fino
250 g di burro per sfogliare

PROCEDIMENTO

Impastare tutti gli ingredienti in planetaria unendo i liquidi gradualmente e lavorare fino alla formazione della maglia glutinica. Far lievitare a 24-26°C per circa due ore, poi mettere in frigo per tutta la notte. Il giorno seguente laminare con il burro dando tre pieghe da tre. Mettere in frigo per 2 ore. Estrarre dal frigo, tirare allo spessore di 2,5-3 mm, tagliare dei triangoli e formare i croissant. Far lievitare a 27° C per circa due ore .
Cuocere a 180°C per circa 18 minuti, o comunque finchè non saranno ben dorati.


Sì, è vero, la ricetta è molto tecnica ma, alla fine, seguendo bene tutti i passaggi si ottiene un ottimo risultato anche per chi non è esperto in materia.


Con queste dosi ne vengono davvero tantissimi....ma si possono surgelare e utilizzare all'occorrenza, basta passarli in microonde per 15-20 secondi e il croissant è buono come appena sfornato.
Inoltre l'impasto senza uova permette anche a chi è intollerante di gustare un'ottima colazione alla francese.
Lo stesso impasto può essere utilizzato anche per preparare pane al cioccolato, girelle con gocce di cioccolato o uvetta e saccottini con la marmellata.


Dessert al piatto con il mio panettone!!!

Dopo il corso al Gambero Rosso non potevo non provare a realizzare il panettone con la ricetta del Maestro Pepe ed il suo lievito madre. Prima prova per me con un lievitato così complicato...ce l'ho messa davvero tutta. Partendo dalla ricerca per la farina più adatta e facendo da sola tutte le paste per aromatizzarlo (pasta d'arancia, pasta di mandarino, pasta di limone). E poi le scorze d'arancia....anche quellò e candite da me!!!
Fatto ciò ho iniziato, o meglio abbiamo iniziato, perché in questa cosa ho chiesto l'aiuto di mio marito molto più esperto di me quando si tratta di lievitati.
Il risultato? Consistenza e gusto ottimi!!! Solo la forma mi ha un po' delusa...probabilmente il mio impasto era troppo morbido e invece di fare la classica cupoletta, il panettone è cresciuto in modo uniforme nel pirottino diventando molto più simile ad una torta!!! D'altra parte io sono più esperta in torte...quindi non poteva essere altrimenti.
Quindi cosa fare? Troppo buono per non servirlo a Natale e così ho realizzato un dessert al piatto...





Cubetti di panettone, crema chantilly alla vaniglia, crumble alla nocciola e mandarini cinesi canditi...tutto fatto da sola!!! Un bel piatto lucido ed il dessert per il pranzo di Natale è fatto!!!



 E' stato apprezzato da tutti a tavola, sia nel gusto che nell'aspetto!!!




Buon Natale!!!

Brioche con lievito madre

Fare le torte decorate è la mia passione più grande ma il profumo dei lievitati è tutt'altra cosa...da sempre sono attirata dalle vetrine piene di cornetti e brioche, quelle delle boulangerie di Parigi e quelle dei forni di Napoli. Mondi diversi che si ritrovano nello stesso profumo.
E poi c'è il lievito madre, quello di Gigi che dura da anni e che io ho sempre rifiutato di utilizzare, troppa pazienza, troppa attesa e risultato non sempre soddisfacente...tutto questo finchè non ho seguito a scuola il corso sui lievitati, da qui in poi la mia idea sul lievito madre è cambiata e ora il mio è in frigo che aspetta la prossima ricetta!

Da qualche parte dovevo iniziare e, ovviamente, ho iniziato dalle brioche...


INGREDIENTI

250 g farina 0 W 360-380  
48 g uova
49 g burro
48 g zucchero
125 g latte
6 g sale
6 g lievito di birra
62 g lievito madre
12 g pasta d'arancia (io ho usato buccia di limone grattuggiata)
1/2 bacca di vaniglia

PROCEDIMENTO

Mettere in planetaria farina, uova, latte e lievito madre, poi zucchero e aromi, sale, lievito di birra sciolto in poca acqua e infine il burro. Aggiungere gli ingredienti poco alla volta facendo assorbire man mano. Una volta pronto l'impasto mettere in frigo per l'intera notte e lavorare il giorno dopo.



Ho fatto una dose doppia perché già sapevo che ne avremmo mangiate tante...ma non così!!! Secondo me creano assuefazione...purtroppo in 2 giorni sono finite!!!

Kranz...ovvero brioches con pasta sfoglia

Dovrebbe essere un dolce austriaco ma non ne sono certa. Io ho trovato la ricetta di Montersino cercando ricette con scorza di arancia candita....sto diventando dipendente!
L'idea è molto semplice, si tratta di stendere una sfoglia sottile di pasta sfoglia (io l'ho acquistata già pronta) e di spennellarla con marmellata di albicocche (ma io ho usato quella di mandarini, ultima creazione di mio padre). Poi si distribuisce uvetta sultanina e scorzette di arancia candita (tante!) e si ricopre con una sfoglia sottile (circa 3mm) di pasta brioche. Io ho usato la ricetta del Bimby TM31 ma va bene qualunque ricetta.


 A questo punto si ritagliano dei rettangoli lunghi circa 15 cm e larghi 3-4 cm e si avvolgono su se stessi facendo un paio di giri. Si mettono sulla teglia ricoperta di carta forno e si lasciano lievitare finchè raddoppiano di volume.
Con una dose di mezzo chilo di pasta brioche e mezzo chilo di pasta sfoglia ho ottenuto 25 kranz.


Buonissimi a colazione e non solo, a me sono piaciuti tantissimo!!!
Visto che erano davvero tanti, in parte li ho surgelati così la mattina basta metterli nel forno a microonde per qualche minuto e gustare una briochina calda e profumata con il cappuccino!

Pandoro con pasta madre

Dopo il panettone non poteva mancare il pandoro, anche perché uno dei regali di Natale ricevuto da Gigi è stato lo stampo da un Kg per pandoro (regalo di mio fratello che ovviamente ha chiesto a me cosa poteva regalargli!!!).

Ovviamente quando si tratta di pasta madre io non posso fare nulla. La ricetta è di questo blog e il risultato è questo....



Il mio contributo è stato solo quello di spolverizzare con lo zucchero a velo...e ovviamente di assaggiare!!!



Buonissimo e soffice...l'unico appunto è che la prossima volta aggiungerei un pochino in più di vaniglia per un gusto più avvolgente.

Panettone a lievitazione naturale!!!!!

In questo post metto solo le foto del panettone incredibile che ha realizzato mio marito con la pasta madre....






La ricetta l'ha presa da questo bellissimo blog ed il risultato è davvero sorprendente: soffice, morbido e aromatico e resta così per diversi giorni, proprio come i panettoni artigianali delle pasticcerie.
L'unica variazione da apportare alla ricetta è aumentare un pochino la dose di zucchero...vedremo tra poco, visto che ne ha già preparati altri tre!!!

E questo è l'interno....


Bravo Gigi!!! Questa volta non mi permetto di dire nulla sulla tua pasta madre che mi ha invaso il frigo!

Il babà

Oggi è l'onomastico di mia figlia Chiara ma è anche quello di mia nonna Clara che in questo periodo  si è trasferita da mia mamma. A nonna piacciono i dolci tradizionali ed ha vissuto a Napoli per tanti anni quindi ho pensato di preparare un bel babà.



A dire il vero non è uno dei miei dolci preferiti, forse perché lo associo sempre a quelli delle pasticcerie che, in genere, sono molto alcolici per  l'elevata dose di rum. Anche per questo ho optato per uno sciroppo un po' diluito in modo che lo possano mangiare anche i bambini.



La ricetta l'ho presa da Cookaround che per me è sempre una garanzia!!! E' venuto davvero bello, soprattutto è cresciuto tantissimo, così tanto da uscire almeno 4 cm al di sopra del bordo dello stampo...




...per il sapore devo aspettare stasera quando lo servirò a tavola!!!!!

BUON ONOMASTICO A TE NONNA E SOPRATTUTTO A TE PICCOLO TESORO MIO!!!

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