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Babka

Il nome è simpatico, l'origine è associata alla tradizione della Pasqua ebraica nell'Est Europa, la consistenza è una via di mezzo tra una torta e una brioche, è la Babka!!!




INGREDIENTI

Impasto

farina 00 300 g
lievito disidratato 1 cucchiaino e 1/2
sale 1/2 cucchiaino
latte intero 120 g
zucchero 55 g
tuorli 2
burro ammorbidito 120 g
estratto di vaniglia 1 cucchiaino

Ripieno

cioccolato fondente 60 g
burro 60 g
cacao amaro 3 cucchiai
zucchero a velo 30 g
albume 1


PROCEDIMENTO

Inserire in planetaria farina, lievito e sale. A parte mescolare latte, zucchero, tuorli ed estratto di vaniglia. Versare lentamente il composto nella planetaria in funzione finchè non si ottiene un impasto omogeneo. A questo punto aggiungere il burro poco per volta e lavorare finché l'impasto si stacca dai bordi. Mettere a lievitare ben coperto per un paio d'ore. Poi trasferire in frigo per un'ora. 
Intanto preparare il ripieno. Fondere il cioccolato con il burro e il cacao. Aggiungere lo zucchero e lasciar raffreddare. In ultimo aggiungere l'albume.
Riprendere l'impasto. Stenderlo dando la forma di un rettangolo 40 x 25 cm e spalmare il ripieno, lasciando un cucchiaio da parte. Arrotolare sul lato lungo.Spalmare il restante ripieno sul rotolo ottenuto e ripiegarlo in due facendo aderire il lato ricoperto di ripieno. Arrotolare per 2 volte su se stesso (tipo una treccia). Mettere in uno stampo da plum cake imburrato e infarinato. Coprire e far lievitare altre 2 ore. Spennellare con un albume e infornare a 180°C per circa 40 minuti finché risulta ben dorato.
Lasciarlo 15 minuti nello stampo, estrarlo e farlo raffreddare su una gratella.



Ovviamente il ripieno si può variare a piacere, sostituendo il cioccolato fondente con altro tipo, con pasta di nocciole o di pistacchio e aggiungendo qualche elemento croccante come noci o nocciole tostate...nessun limite alla fantasia!!!

Fette biscottate all'orzo

Per la prima colazione io ho sempre mangiato fette biscottate e, da circa un paio d'anni ormai non le compro più, perché le prepara mio marito con il suo lievito madre. Questa è la versione all'orzo, molto apprezzata anche dai bambini.




La ricetta è sempre la stessa che trovate sul blog seguendo questo link con una piccola variazione: agli ingredienti bisogna aggiungere 2 cucchiaini di orzo solubile sciolti in poca acqua tiepida.
Per ottenere il "giro", una volta completato l'impasto si divide in 2 parti quasi uguali e a quella più piccola si aggiunge l'orzo sempre impastando con la planetaria. A questo punto si ottengono due impasti che vanno fatti lievitare tutta la notte. Al mattino si stendono in due rettangoli e si sovrappone quello all'orzo su quello chiaro. Si arrotola ottenendo un salame che va tagliato in 2 messo a lievitare di nuovo negli stampi da plum cake per circa 4 ore o finché l'impasto raggiunge il bordo degli stampi. Procedere come nella ricetta base.




Ovviamente stendendo la pasta più sottile si possono ottenere molti più giri per un risultato estetico migliore ma, in quanto a presentazione, mio marito non è molto bravo...lui bada al gusto e quello c'è!!!



Potato dinner rolls

Ora che è ricominciata la scuola ci vogliono i panini per la merendina dei bimbi. Ovviamente Gigi si è subito messo all'opera con questa ricettina del nuovo libro che sta studiando sulla panificazione: Bread Illustrated (American Test Kitchen).
In pratica si tratta di panini sofficissimi nel cui impasto ci sono anche le patate.



INGREDIENTI

patate bollite e schiacciate 240 g  
 acqua di cottura delle patate 75 g 
burro 30 g 
farina manitoba 370 g 
lievito di birra 2 g
uova 1  + 1 per spennellare
zucchero 20 g
sale  9 g


PROCEDIMENTO

Sciogliere il burro nelle patate ancora calde. Sciogliere lo zucchero nell’acqua di cottura delle patate ed aggiungere l’uovo. Una volta che le patate si sono raffreddate inserirle nella planetaria e aggiungere farina, lievito e sale. Mescolare bene, aggiungere il liquido e impastare per circa 8 minuti.  Formare una palla e lasciar lievitare ben coperto per circa un’ora o fino al raddoppio.
Dividere l’impasto in pezzi da circa 60 g e formare i panini. Farli lievitare sempre coperti per circa un’altra ora. Spennellare con l’uovo sbattuto e  infornare in forno preriscaldato a 220°C per 12-14 minuti finché saranno ben dorati.




Non sono morbidi ma morbidissimi!!! E poi la presenza di un pochino di zucchero li rende adatti ad ogni farcitura, sia dolce che salata. Chiara ovviamente preferisce il solito: olio, sale e origano. Carlo ha iniziato come al solito con la crema di nocciole ma poi si è convinto che anche il salame non è male con "i panini di papà", come li chiama lui!


Maritozzi a lievitazione mista

Dal libro di Leonardo Di Carlo ho preso questa ricetta per fare qualche esperimento con il lievito madre. Il lievitino, come lo chiamo io, ogni tanto ha bisogno di essere rinfrescato e, a quel punto, conviene usarlo! Per non fare sempre le brioche (ottime, non si discute!), questa volta ho provato i maritozzi.


INGREDIENTI

Preimpasto
Latte fresco intero 30°C 100g
Lievito di birra 7 g
Farina 00 320W 150 g

Impasto finale
Farina 00 320W 350 g
uova intere 150 g
malto 8 g
lievito naturale 150 g
lievito di birra 3 g
zucchero semolato 110 g
burro 150 g
sale 10 g
buccia d'arancia 5 g
uvetta macerata nel rum 150 g

PROCEDIMENTO

Preparare il preimpasto  con i 3 ingredienti. Far lievitare finché il volume è triplicato.
Impastare farina, uova, malto, lievito naturale e lievito di birra. Unire il preimpasto e poi lo zucchero. Impastare bene fino alla formazione della maglia glutinica. Aggiungere il burro gradatamente fino a completo assorbimento. Infine aggiungere sale e aromi e l'uvetta sgocciolata. Mettere a lievitare in frigo l'impasto ben coperto per tutta la notte.
Formare delle sfere da 50 g, allungarle e mettere su teglia a lievitare per circa 2 ore. Spennellare con uovo sbattuto e cuocere a 190°C per 15-20 minuti. All'uscita dal forno ghiacciare con glassa all'acqua composta da 20 g di acqua e 80 g di zucchero a velo.



Come tutti i lievitati quando si aggiunge il lievito madre si ottiene un aroma particolare che riporta la mente al pane appena sfornato, al profumo delle panetterie francesi...davvero buonissimi!!!
Ovviamente ci vorrebbe la panna per completare il tutto, perché per tradizione il maritozzo si mangia con la panna ma per stare "leggeri" ho preferito evitare!


Il babà del Maestro Sabatino Sirica

Questo dolce lo avevo preparato qualche giorno fa, in occasione dell'onomastico di mia suocera. Lo pubblico in ritardo perchè dopo gli avvenimenti di ieri, il terribile terremoto che ha colpito il Centro Italia, non avevo proprio voglia di scrivere e di parlare di dolci.
Io ho vissuto il terremoto dell'80, avevo solo un anno e mezzo eppure, anche se nessuno ci crede, io ricordo quella sera, quelle scene mi sono rimaste impresse dentro....il rumore, la gente che correva, la notte passata fuori...io ero piccola ma quell'evento è impresso nella mia mente, unico ricordo di quegli anni.
Oggi, come in tanti momenti di tristezza, ritorno a scrivere qui perché ognuno di noi in questi momenti deve comunque aggrapparsi a qualcosa ed io, dopo la mia famiglia, mi ritrovo nei miei dolci.
Veniamo al babà, uno dei dolci tradizionali della mia regione, uno dei dolci di cui ho più paura in assoluto perché la lavorazione, la fase di lievitazione e soprattutto la giusta dose di bagna da usare sono sempre stati un punto interrogativo per me.
Poi, dopo averlo visto realizzare direttamente dal Maestro Sabatino Sirica durante il corso di pasticceria al Gambero Rosso, ho iniziato ad avere ancora di più un timore reverenziale nei confronti di questo dolce.
Quando Gigi mi ha chiesto di prepararlo per sua mamma ho tentennato un pochino ma poi mi sono buttata. La ricetta è del Maestro Sirica e, con un po' di pazienza, ho realizzato un dolce che è stato davvero un successo inaspettato!



INGREDIENTI

500 g di farina manitoba
150 g di burro
650 g di uova
12 g di sale
20 g di lievito (io ne ho usati 15 g)
50 g di zucchero

Per la bagna

1 lt di acqua
500 g di zucchero
30 g di rhum
buccia di limone (mia aggiunta personale)


PROCEDIMENTO

Mettere in planetaria la farina, il sale e una parte delle uova. Impastare con il gancio. Aggiungere il lievito sbriciolato e lo zucchero. Quando l'impasto è ben incordato iniziare ad aggiungere gradualmente le uova, poco per volta, aspettando ogni volta che l'impasto si stacchi dalle pareti della planetaria. Infine aggiungere il burro sempre poco per volta. Quando l'impasto è pronto coprire la ciotola con la pellicola trasparente e attendere circa un'ora o comunque fino a quando sarà raddoppiato di volume.
A questo punto inserire l'impasto negli appositi stampi, arrivando fino ad 1/3 del recipiente e ricoprire con pellicola trasparente. Con la dose indicata ho realizzato un babà grande in un stampo da 28 cm e 10 babà medi.
Aspettare che l'impasto lieviti fino ad arrivare al bordo  dello stampo. Infornare a 180°C per circa 25-30 minuti finché il babà sarà ben colorito e avrà formato una crosticina dura. Estrarre dallo stampo e far raffreddare.
Intanto preparare la bagna mettendo  a bollire l'acqua con lo zucchero e la buccia di limone. Aspettare che lo sciroppo si raffreddi fino alla temperatura di 40°C, eliminare la buccia di limone e aggiungere il rhum. Ovviamente si può aumentare o diminuire la dose di alcool a proprio gusto.
Inzuppare bene il dolce. Lucidare eventualmente con gelatina neutra e guarnire a piacere...io con panna e fragoline di bosco.


E' vero, non è semplicissimo, ma non è neanche impossibile...nel mio caso era più la paura di fallire e di non avere il dolce per la cena che altro. Come già detto, con un pochino di pazienza ed attenzione il dolce riesce perfettamente.
Io ho usato meno lievito perché le temperature estive facilitano la lievitazione ma in inverno conviene usare la dose riportata in ricetta.
Sul web si trovano numerosi video che riprendono il Maestro Sirica mentre prepara  il suo babà, ogni volta che li guardo resto incantata dalla sua bravura e dalla velocità con cui forma le piccole paste.



E questi sono i babà più piccoli che ho bagnato con bagna analcolica per i bambini e per chi non gradisce il rhum...




Plum Kuchen: torta di susine sottosopra

Su un sito che mi piace molto, ilcavolettodibruxelles, ho trovato questa ricetta che mi ha incuriosito sia per il titolo, sia per il fatto che tra gli ingredienti compare il lievito di birra e non il lievito chimico...quindi ricorda un po' un lievitato, la mia seconda passione dopo il cake design.
Ora tutto ciò si unisce al fatto che questo è periodo di susine e che nel giardino di mio padre c'è una superproduzione di questo frutto. Risultato: frigo e cucina invase e quindi in qualche modo andranno pur consumate e io approfitto per sperimentare nuove ricette.




INGREDIENTI

Farina 00 240 g (io ne ho aggiunto altri 60 g perchè l'impasto risultava troppo morbido)
Zucchero 200 g
Burro 140 g
Yogurt greco 125 g
1 uovo
buccia di limone
1 cucchiaino di estratto di vaniglia naturale
25 g di lievito di birra (io ne ho usati 20 g)
60 ml di acqua a temperatura ambiente
1 pizzico di sale
7-8 susine mature ma non troppo

PROCEDIMENTO
Sciogliere il lievito in acqua. Nella planetaria inserire la farina, 150 g di zucchero, lo yogurt, l'uovo, gli aromi e il sale. Impastare e versare il lievito sciolto in acqua. Impastare ancora fino ad ottenere un composto denso. A questo punto aggiungere il burro e impastare bene. Mettere il composto a lievitare per circa un'ora. Foderare una teglia rettangolare con carta forno e cospargere con lo zucchero e il burro rimasti (io ho aggiunto anche un po' di cannella). Tagliare ogni susina in 8 spicchi e ricoprire tutto il fondo della teglia. Versare l'impasto in modo da ricoprire tutte le susine. Lasciar lievitare ancora per un'altra ora coprendo bene la teglia.
Infornare in forno preriscaldato a 180°C per circa 40 minuti o finché l'impasto risulta ben dorato. Estrarre dal  forno, far raffreddare per 10-15 minuti e capovolgere la torta.




E' una via di mezzo tra una focaccia e una brioche e le susine ci stanno davvero bene. Morbidissima da provare ancora tiepida o il giorno dopo per la colazione, in questo caso però va conservata in frigo.
L'unico problema che ho avuto è stato con l'impasto troppo morbido che mi ha costretta ad usare più farina, questo può dipendere dalla consistenza dello yogurt. Non ho mai provato l'originale, dovrebbe essere un dolce tedesco, ma questa versione è buonissima!!!
E poi i colori sono davvero fantastici...molto estivi...


Purple bread....il pane viola

A volte basta un'immagine in rete per convincermi che quella cosa la devo provare assolutamente e così è stato per questo pane davvero particolare.
Prima c'era il pane nero, al carbone vegetale, tanto acclamato e poi dichiarato fuorilegge...a dire la verità non mi ha mai ispirato più di tanto. Anche a vederlo nelle vetrine non mi è mai venuta voglia né di acquistarlo e né di provare a prepararlo. Sarà che a me piacciono i colori e il pane nero mi faceva un pochino tristezza.
Questo invece no, questo mi ha colpita subito...in realtà sul sito dove ho visto la foto non c'era la ricetta ma solo un articolo sulle sue proprietà benefiche dovute alla presenza di antocianine.
Così ne ho parlato con mio marito e abbiamo deciso di fare una prova utilizzando come colorante naturale l'acqua di cottura del riso venere!!!



INGREDIENTI

250 g di farina manitoba
250 g di farina 0
320 g di acqua di cottura del riso nero venere
8 g di sale
2 g di lievito di birra fresco

PROCEDIMENTO

Impastare in planetaria tutti gli ingredienti, aggiungendo il sale alla fine. Lavorare fino ad ottenere una buona maglia glutinica. Far lievitare l'impasto fino al raddoppio. Dare la forma desiderata e rimettere a lievitare. Cuocere a 200°C per i primi 10 minuti, poi abbassare la temperatura a 180°C e cuocere per altri 45-50 minuti.







A parte il colore, anche il sapore è molto particolare perchè si sente distintamente l'aroma del riso nero. Mentre scrivo penso che magari la prossima volta posso inserire anche una parte di farina di riso nero per accentuarne ancora di più sapore e colore.


Panini all'olio

Da qualche settimana Carlo deve portare all'asilo una merendina sana secondo una tabella settimanale e per 2 giorni ci sono panino con prosciutto cotto e panino con olio e parmigiano (ma noi mettiamo solo olio perchè lui il parmigiano proprio non lo riesce a  mangiare!!!).
Quindi ho pensato di preparare a casa i panini usando la ricetta del Maestro Enrico Zambardino che è stato il mio insegnante durante il corso al Gambero Rosso per il modulo di panificazione.
Il risultato è questo...


Panini all'olio per Carlo e Chiara e panini all'olio con semi di papavero e semi si sesamo per noi!!!


INGREDIENTI

1 Kg di farina di media forza
550 g di acqua
20 g di sale
4 g di lievito di birra secco
35 g di olio extravergine di oliva

PROCEDIMENTO

Impastare tutti gli ingredienti nella planetaria fino a formare una buona maglia glutinica. Mettere a lievitare fino al raddoppio. Formare dei panini da 150 g (ma forse sono un pochino grandi....la prossima volta li faccio da 80-100 g al massimo). Lasciarli lievitare ben coperti. Bagnare la superficie con acqua e, se si vuole,  cospargerla con i semini (papavero, sesamo, etc.). Infornare a 240°C (umidità al 60%...se si dispone di un forno con questa funzione) per circa 15 minuti.


Carlo ha gradito molto il suo panino con prosciutto e anche quello con sale  e olio....menomale!!!

Colazione a letto: capresine e panini olio e basilico

Dopo aver vinto il Crazy Taste di Marzo con la ricetta delle barrette ai cereali, arancia e fave di cacao, questo mese ho avuto la possibilità di entrare nello staff di Cakes Lab e di testare una ricetta del libro di Aprile Colazione a letto di Andrea Golino. Libro molto carino organizzato in 24 menù per 2 tutti studiati per la colazione...meglio ancora se a letto!
All'inizio ero indecisa su quale ricetta testare ma poi ho visto questa, intitolata Semplicità Mediterranea e non ho saputo resistere: panini all'olio extravergine di oliva da servire con crema inglese e capresine....quindi un lievitato e un dolce tipico della mia regione, non potevo che testare questa ricetta!

Veniamo alle varie preparazioni....

CAPRESINE

INGREDIENTI

125 g di zucchero
125 g di burro morbido
125 g di mandorle
125 g di cioccolato fondente
60 g di tuorli
90 g di albumi

PROCEDIMENTO

Tritare grossolanamente le mandorle. Sciogliere il cioccolato a bagnomaria o al microonde. Ammorbidire il burro in microonde per 30 secondi, montarlo e  aggiungerlo al cioccolato fuso. Montare i tuorli con 100 g di zucchero e incorporarli al composto di burro e cioccolato, mescolando delicatamente con una spatola. Incorporare poi la farina di mandorle. Montare gli albumi con i restanti 25 g di zucchero e "alleggerire" il composto principale, mescolando dal basso verso l'alto. Versare in stampini monoporzione e cuocere in forno a 180°C per 18 minuti.


PANINI ALL'OLIO

INGREDIENTI

250 g di farina manitoba
130 g di latte
3 g di lievito di birra fresco
50 g di zucchero
50 g di olio extravergine d'oliva
6 g di sale
1 cucchiaio di malto d'orzo
Tuorlo-latte per spennellare

PROCEDIMENTO

Sciogliere il lievito nel latte a temperatura ambiente. Impastare a mano o in planetaria la farina, lo zucchero, il latte e il malto. Unire l'olio e continuare ad impastare. Poi aggiungere il sale e un po' d'acqua se l'impasto dovesse risultare troppo duro. Lasciar lievitare per 5-6 ore. Formare dei panini tutti della stessa misura. Disporli su una teglia con carta forno. Spennellare con tuorlo e latte e far lievitare un'altra ora coperti da pellicola. Infornare a 200°C per 10 minuti e poi abbassare a 180° C per altri 5 minuti.



CREMA INGLESE ALL'OLIO

INGREDIENTI

50 g di olio extravergine Coratina di Bari
100 g di latte
100 g di panna
30 g di zucchero
40 g di tuorli freschi

PROCEDIMENTO

Portare a bollore latte e panna in un pentolino. Mischiare, senza montare, tuorli e zucchero. Aggiungere poco a poco panna e latte e rimettere sul fuoco. Cuocere come si suol dire "a nastro" fino a 84°C; la crema deve velare il cucchiaio. Incorporare l'olio e raffreddare rapidamente.
Per la decorazione friggere delle foglie di basilico, lavate ed asciugate e poggiarle su carta da cucina.



In conclusione posso dire che le capresine sono davvero ottime, leggermente rustiche per le mandorle tagliate grossolanamente ma morbide e umide proprio come deve essere il dolce della tradizione campana. 
Anche la crema inglese mi ha stupita, è venuta davvero bene. L'autore consiglia di tagliare la calotta dei panini e di inserire un po' di crema usando un sifone. Non avendo a disposizione questo strumento l'ho servita direttamente nelle ciotoline, ma anche così è deliziosa.
Invece i panini all'olio sono stati una vera delusione...l'impasto contiene probabilmente troppo olio e, nonostante, ho quasi raddoppiato i tempi di lievitazione, alla fine non sono cresciuti come mi aspettavo...sono rimasti piccoli e gommosi...peccato!




Facendo una media la colazione testata si merita questa faccina:




Grazie a tutte voi del Cakes Lab!!! E' stata una bellissima esperienza per me!!!

Brioche con uova sode....i piccilli!!!

Quando ero piccola il sabato prima di Pasqua veniva sempre a casa mia nonna, la mamma di mamma, e mi preparava due tipi di brioche: le treccine e quelle tonde con al centro l'uovo sodo. Se penso alla Pasqua penso a quel profumo, alla mia curiosità nell'osservarla mentre le preparava, alla meraviglia che mi faceva restare davanti al forno in attesa che lievitassero...
....senza le brioche per me non può essere Pasqua! Quindi, nonostante febbre, otite e raffreddore che ormai girano per casa da circa 3 settimane, mi sono messa all'opera e ho preparato l'impasto delle brioche con pasta madre e ho realizzato le brioche di Pasqua con l'uovo al centro. La nonna li chiamava "piccilli" ma non so se è un nome inventato da lei o fa parte della tradizione napoletana.


Nella sua versione le uova venivano messe crude e si cuocevano direttamente in forno, ma io ho preferito prima farle sode, per stare più tranquilla.



E questa è la mia colazione di domani mattina...à
Buona Pasqua a tutti e che sia davvero una Pasqua di serenità per la mia famiglia e per tutte le persone che mi circondano.


Fette biscottate con pasta madre

Nonostante siano passati diversi mesi da quando è arrivato a casa e, nonostante rimanga per lunghi periodi nel mio frigo, il mio lievito madre è ancora vivo!!! Lo uso sempre per preparare le brioche per i miei figli e ora anche le fette biscottate per la mia colazione.
Questa volta mi sono venute davvero bene, dorate e fragranti, perfettamente lievitate...ormai ho detto addio a quelle comprate!



INGREDIENTI

200 g di farina manitoba
270 g di farina 0
115 g di acqua
115 g di latte fresco intero
150 g di lievito madre (pronto dopo 3 rinfreschi e rinfrescato con farina manitoba)
75 g di zucchero
5 g di sale
7 g di malto d'orzo
28 g di olio extravergine di oliva


PROCEDIMENTO

Prendere il lievito madre dopo 3 ore dall'ultimo rinfresco, spezzettare e mettere in planetaria insieme alla farina, il malto, lo zucchero, l'acqua e il latte tiepido. Impastare con il gancio finché l'impasto prende corda. Aggiungere l'olio in due volte e il sale. Lavorare fino ad ottenere un impasto liscio e mettere a lievitare coprendo la ciotola della planetaria con pellicola.
Io l'ho preparato di sera e l'ho lasciato in frigo per tutta la notte, al mattino l'ho tolto dal frigo e l'ho messo a lievitare.
Una volta lievitato, stendere l'impasto molto sottile (5 mm) creando un rettangolo. Arrotolare molto stretto rispetto al lato lungo in modo da formare un salame di pasta. Tagliarlo in due parti e mettere i due rotoli in stampi da plum cake imburrati. Coprire con pellicola e far lievitare per circa 4 ore, o comunque finchè l'impasto arriva al bordo dello stampo. Cuocere a 160°C per 40/50 minuti fino a completa doratura. Sfornare e lasciar raffreddare su gratella per un'intera notte.
Il giorno successivo tagliare a fette spesse meno di un centimetro e sistemare in teglie ricoperte di carta forno. Cuocere a 140°C per 30 minuti girandole a metà cottura.
Conservare ben chiuse in un sacchetto per alimenti.


Sembra difficile ma in realtà non lo è, basta prendere un pochino di dimestichezza con il lievito madre e il gioco è fatto.
Ovviamente si possono fare tantissime varianti, come ad esempio aggiungere orzo, farro o riso soffiato, basterà spargere i chicchi sul rettangolo di pasta prima di arrotolarlo.
Oppure scorzette di arancia o limone candito...o si può variegare l'impasto al cacao, orzo o caffè. In quest'ultimo caso si preleva un terzo dell'impasto, vi si aggiunge il caffè, l'orzo o il cacao sciolto in poca acqua e si impasta bene. Si fanno lievitare gli impasti separatamente e poi si stendono sottili e si sovrappongono prima di formare il rotolo.






Croissant leggeri senza uova di Leonardo di Carlo

La ricetta è di Leonardo di Carlo, tratta dal libro Tradizione in Evoluzione, dove ci sono tantissime varianti di croissant  dolci con pasta lievitata.
Buoni sono buoni...leggeri un pochino meno!!! Ma, d'altra parte, sempre. di croissant stiamo parlando!!! Lui li definisce leggeri perchè, a differenza di altre ricette, il burro viene usato solo per sfogliare e non è presente nell'impasto.


INGREDIENTI

500 g di farina W 300-350 (io ho usato 80% di farina manitoba e 20% di farina normale)
10 g di lievito di birra
70 g di zucchero semolato
1 bacca di vaniglia
250 g di acqua
9 g di sale fino
250 g di burro per sfogliare

PROCEDIMENTO

Impastare tutti gli ingredienti in planetaria unendo i liquidi gradualmente e lavorare fino alla formazione della maglia glutinica. Far lievitare a 24-26°C per circa due ore, poi mettere in frigo per tutta la notte. Il giorno seguente laminare con il burro dando tre pieghe da tre. Mettere in frigo per 2 ore. Estrarre dal frigo, tirare allo spessore di 2,5-3 mm, tagliare dei triangoli e formare i croissant. Far lievitare a 27° C per circa due ore .
Cuocere a 180°C per circa 18 minuti, o comunque finchè non saranno ben dorati.


Sì, è vero, la ricetta è molto tecnica ma, alla fine, seguendo bene tutti i passaggi si ottiene un ottimo risultato anche per chi non è esperto in materia.


Con queste dosi ne vengono davvero tantissimi....ma si possono surgelare e utilizzare all'occorrenza, basta passarli in microonde per 15-20 secondi e il croissant è buono come appena sfornato.
Inoltre l'impasto senza uova permette anche a chi è intollerante di gustare un'ottima colazione alla francese.
Lo stesso impasto può essere utilizzato anche per preparare pane al cioccolato, girelle con gocce di cioccolato o uvetta e saccottini con la marmellata.


Dessert al piatto con il mio panettone!!!

Dopo il corso al Gambero Rosso non potevo non provare a realizzare il panettone con la ricetta del Maestro Pepe ed il suo lievito madre. Prima prova per me con un lievitato così complicato...ce l'ho messa davvero tutta. Partendo dalla ricerca per la farina più adatta e facendo da sola tutte le paste per aromatizzarlo (pasta d'arancia, pasta di mandarino, pasta di limone). E poi le scorze d'arancia....anche quellò e candite da me!!!
Fatto ciò ho iniziato, o meglio abbiamo iniziato, perché in questa cosa ho chiesto l'aiuto di mio marito molto più esperto di me quando si tratta di lievitati.
Il risultato? Consistenza e gusto ottimi!!! Solo la forma mi ha un po' delusa...probabilmente il mio impasto era troppo morbido e invece di fare la classica cupoletta, il panettone è cresciuto in modo uniforme nel pirottino diventando molto più simile ad una torta!!! D'altra parte io sono più esperta in torte...quindi non poteva essere altrimenti.
Quindi cosa fare? Troppo buono per non servirlo a Natale e così ho realizzato un dessert al piatto...





Cubetti di panettone, crema chantilly alla vaniglia, crumble alla nocciola e mandarini cinesi canditi...tutto fatto da sola!!! Un bel piatto lucido ed il dessert per il pranzo di Natale è fatto!!!



 E' stato apprezzato da tutti a tavola, sia nel gusto che nell'aspetto!!!




Buon Natale!!!

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